"Anche se siamo isolati - ricorda Papa Francesco -, il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore. Questo ci vuole oggi, la creatività dell’amore"
"Siamo qui come piccolo “resto” di Chiesa, piccolo “resto” sacramentale nella notte di Pentecoste - sottolinea monsignor Valentinetti -, per comprendere perché da questo effluvio d’acqua viva e di Spirito Santo, possiamo essere mandati anche noi per diventare una Chiesa sempre più capace di conoscere e leggere la profondità della santità. Una Chiesa capace di vivere non la santità dell’effimero, della devozione e basta, non una santità della superficialità, che ci può semplicemente scaldare il cuore e non ci converte. Una santità che ci prenda l’anima, che ci faccia ragionare. Una santità che ci faccia prendere decisioni, capace di essere rivoluzionata così come hanno fatto tutti i santi che hanno operato con la loro vita e con la loro esistenza"
"L’Eucaristia - osserva il cardinale Bagnasco - è un dono, capace di saziare la fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù e le sue parole di vita eterna, che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ma l'Eucaristia è anche un dono totale di sé, là dove le parole non bastano più, ma si fanno carne e sangue, pane che nutre di grazia"