Gaza: 243 bambini uccisi, 270 mila traumatizzati
Mentre proseguono i bombardamenti israeliani a Gaza e i il lancio di razzi da parte di Hamas, l‘emergenza umanitaria nella Striscia ha raggiunto proporzioni drammatiche. Secondo quanto riferito dai 34 operatori di Oxfam presenti sul posto, i bambini uccisi sono 243, mentre sono 270 mila quelli che avendo subito un grave trauma hanno bisogno di assistenza psicologica.
L‘intera popolazione, circa 1,8 milioni di persone, ha gravissime difficoltà di accesso ad acqua e servizi igienico-sanitari. Cresce anche il numero degli sfollati: 240 mila, mentre le case completamente distrutte o gravemente danneggiate sono circa 750. Intanto i civili non hanno più un posto sicuro dove rifugiarsi: «Oxfam – spiega Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia – sta intervenendo in una situazione sempre più drammatica, in cui i bisogni dei civili crescono di ora in ora ed è davvero difficile far fronte a tutte le emergenze. Al momento stiamo soccorrendo circa 80 mila persone: fornendo acqua potabile a più di 58 mila persone che hanno abbandonato le loro case e hanno trovato rifugio dalle bombe in scuole, ospedali ed altri edifici».
L’organizzazione umanitaria sta inoltre fornendo a circa 5 mila persone assistenza sanitaria e distribuendo pacchi alimentari, ma i bisognosi sono 200 mila: «Il cessate il fuoco – sottolinea Sansone – deve essere raggiunto senza ulteriori rinvii». Ma coloro che più di altri vivono sulla loro pelle la tragedia della guerra sono, come detto, i più piccoli ed indifesi: «Per il bene dei bambini – ha invocato ieri Anthony Lake, direttore generale Unicef, in occasione del venticinquesimo giorno della campagna militare israeliana “Confine protettivo” – tutte le parti in conflitto devono tornare al buon senso, consentire agli operatori umanitari di aiutare tutti quelli che hanno bisogno di aiuto, e accettare di porre fine agli attacchi. Adesso, prima che le vite di altri innocenti si spengano, anche del più innocente di tutti, il più piccolo.
Un‘altra scuola a Gaza è stata attaccata, altri bambini sono stati uccisi in un conflitto in cui atti terribili come questo sono all‘ordine del giorno. Troppi bambini a Gaza convivono con la paura e la disperazione. I rubinetti sono asciutti e per le strade scorrono liquami, mentre gli operatori sanitari cercano di salvare vite umane con poca elettricità a disposizione e medicine insufficienti. Che speranza c‘è per questi bambini – e per le loro società – se gli adulti non sono più in grado di proteggerli? Che cosa imparano questi bambini su come comportarsi quando saranno adulti?».