“Occorrono cittadini impegnati nella vita pubblica”

«Percorreremo con l’immagine di San Cetteo la città e ci fermeremo davanti al Palazzo comunale per benedirla, ma non lo faremo per un ossequio forse fuori luogo, lo faremo perchè è il simbolo del nostro essere cittadini. Cittadini pronti, svegli, impegnati, che cominciano a riconsiderare seriamente la partecipazione alla vita pubblica cittadina con idee e proposte».
Lo ha affermato domenica, con tono fermo e perentorio, l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti il quale, pronunciando l’omelia all’interno della messa solenne in onore del patrono cittadino e dell’arcidiocesi San Cetteo, ha scosso le coscienze dei tanti fedeli che gremivano le navate della Cattedrale pescarese affinché, cristianamente, partecipino alla costruzione del bene comune: «Non è necessario sempre – aggiunge il presule – essere nei posti di governo o amministrativi, ma è necessario proporre impegnandoci dentro una storia che ci fa realmente presenti e vivi, come cristiani dentro la nostra città e dentro la nostra patria, cercando di affrontare i valori e gli impegni più difficili».
È stato un appello accorato, quello lanciato dall’arcivescovo pescarese, raccolto all’indomani della visita di Papa Francesco nel vicino Molise dove il Pontefice è tornato sul dramma della disoccupazione affermando “Chi non ha il lavoro, non ha la dignità. Chi non ha il lavoro fa il fallimento della sua patria e dell’umanità”.
È stata questa, anche a Pescara, la missione affidata da monsignor Valentinetti a partire dai rappresentanti delle istituzioni locali, quasi tutti appena insediatisi nei loro ruoli, rappresentate ai massimi livelli nella Cattedrale di San Cetteo dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, dal presidente della Provincia Guerino Testa ed dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini accompagnato dagli assessori Giacomo Cuzzi e Veronica Teodoro.
Una scossa, quella impressa dall’arcivescovo, che ha segnato il volto dei fedeli i quali, a fine messa, si sono incolonnati in silenzio ed in preghiera dietro l’effige di San Cetteo con le sue reliquie che, in processione, ha attraversato viale D’Annunzio, via Caduta del Forte, Ponte Risorgimento e via Conte di Ruvo. Particolarmente significativa, infine, la benedizione della città impartita dal presule nei pressi del Municipio: «Signore – supplica monsignor Valentinetti – guarda benigna la nostra città di Pescara. A Te sono noti i suoi peccati e le sue virtù, i suoi gesti di bontà e le sue debolezze, ma la tua Provvidenza è più grande dei nostri abbandoni».