“Dichiariamo guerra ad ogni rifiuto”

«Siamo ragazzi di Montesilvano, non resteremo con le mani in mano, e con tutto ciò che noi faremo un bell’esempio certo vi daremo. Siamo qui per chiedervi aiuto, dichiariamo guerra ad ogni rifiuto». È questo il ritornello della canzone, dal titolo “Non c’è Montesilvano senza te”, cantata giovedì sera dal gruppo dei ragazzi dai 12 ai 14 anni di età dell’Azione Cattolica appartenenti alla parrocchia di Sant’Antonio di Padova di Montesilvano.
I ragazzi, coordinati dalle educatrici Anna Maria Siciliani e Marina Vispo, si sono esibiti per lanciare così un appello alla cittadinanza, approfittando del palco prestigioso della festa patronale di Sant’Antonio, accompagnati dalla band parrocchiale dei Giovani orizzonti nella quale, in veste di bassista, spiccava il parroco don Antonio Del Casale: «Bella gente – cantano i ragazzi nella prima strofa – stateci a sentire, noi ragazzi abbiamo molte cose da dire. Noi richiamiamo la vostra attenzione, perché sappiamo che siete delle brave persone. Montesilvano dobbiamo curare, sennò diventerà una città da gettare: guarda per terra quante carte. Del riciclo dovresti farne un’arte. Passeggiando rischio di incontrare buche da evitare, muri da riverniciare, erbacce da tagliare, escrementi da non calpestare».
Quella dei giovani di Sant’Antonio è stata una testimonianza forte frutto di un’esperienza diretta, compiuta realizzando un progetto su bene comune che li ha accompagnati negli ultimi sei mesi: «Traendo spunto dall’iniziativa annuale proposta dall’Azione Cattolica – spiega don Lorenzo Di Domenico, vice parroco di Sant’Antonio – i ragazzi hanno avuto modo di verificare e toccare con mano le situazioni che, di solito, criticano anche solo per sentito dire dagli adulti». Nell’ambito del progetto, dunque, i giovani hanno dapprima partecipato ad un incontro con gli agenti della Polizia Municipale, comprendendo l’importanza del comportamento corretto di ogni singolo cittadino, e poi, nel corso di tre sopralluoghi, si sono “armati” di videocamere e macchine fotografiche filmando e immortalando tutto ciò era nel degrado: strade rotte, erbacce, sporcizia ed escrementi di animali sparsi, percorrendo ed i luoghi centrali di Montesilvano, come Corso Umberto, piazza Diaz e l’area circostante la stazione ferroviaria.
Nell’ambito di una quarta uscita, invece, i ragazzi sono passati ai fatti accorciandosi le maniche, infilando i guanti e riempiendo i sacchi a disposizione di tutta la sporcizia che individuavano per strada: «Attraverso questo lavoro – aggiunge don Lorenzo – i ragazzi si sono messi in discussione, ponendosi in prima persona la domanda “Io cosa possa fare per rendere Montesilvano una città migliore?” Ed una delle risposte è stata proprio questa canzone, il cui testo è stato scritto spontaneamente dai ragazzi incontro dopo incontro».