“Indossate un casco omologato, non la scodella”

Sensibilizzare i giovani alla guida di due ruote, biciclette, scooter e moto, all’utilizzo corretto di caschi omologati che spesso sono degli autentici dispositivi salvavita. È stato questo lo scopo della manifestazione svoltasi ieri in piazza Salotto ed intitolata “Un casco per amico. Dalla scodella a opera d’arte”, promossa dalla Prefettura di Pescara e realizzata in collaborazione con le Forze di Polizia, la Provincia e l’amministrazione comunale, la Camera di Commercio e la sezione pescarese dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus, che ha incanalato la fantasia ed il talento degli studenti del Liceo artistico Misticoni-Bellisario e della Scuola Comics di Pescara, nonché degli alunni dell’Istituto tecnico Marconi di Penne, capaci di trasformare le vecchie scodelle (caschi a forma di guscio non più a norma e pericolosi) in vere e proprie opere d’arte.
E così da strumenti inutili per la sicurezza centinaia di caschi fuorilegge, per lo più sequestrati, sono divenuti elementi artistici decorati da colori e scritte inneggianti alla pace, formando anche un albero circondato da fioriere. E le scodelle decorate, tra l’altro, sono andate a ruba essendo state oggetto di una raccolta fondi di beneficenza in favore delle attività dell’Associazione nazionale familiari e vittime della strada. I protagonisti della kermesse, comunque, sono stati proprio i centauri giunti in piazza Salotto a bordo di moto e ciclomotori, dopo essere partiti dalla Prefettura, scortati dai motociclisti di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale.
Tra i motociclisti, ce n’erano due d’eccezione come il Prefetto Vincenzo D’Antuono ed il Questore Paolo Passamonti, pronti a lasciare un messaggio a favore della sicurezza in moto ai giovani presenti: «È bello andare sulle due ruote – esordisce il Prefetto D’Antuono -, perché ci consentono di scoprire la natura, il fascino dei nostri borghi, ma bisogna farlo con prudenza e tornando a casa felici. Non bisogna correre ed utilizzando il casco, è stato accertato che nel 70% dei casi le vittime di incidenti si sono salvati da traumi gravi».
Indossare il casco alla guida di una moto o di un ciclomotore, dunque, può salvare davvero la vita, ma un casco omologato va saputo riconoscere: «Il casco – ricorda il maresciallo maggiore Domenico Di Matteo, della Polizia Municipale di Pescara – va saputo scegliere. Deve essere nuovo, di una misura adeguata, non urtato in precedenza e deve rispettare la normativa europea 2205».
Non utilizzando un casco omologato, invece, in caso di incidente il rischio di morte è elevatissimo: «Ho perso un figlio di 15 anni – racconta Paolo Onofrio, presidente pescarese dell’Associazione familiari e vittime della strada – a causa di un incidente e so cosa vuol dire. È come essere prigionieri di un carcere del dolore con il 41 bis, per essere stati vittime di aggressività stradale. Ma noi ci siamo, ci siamo e lavoreremo per non essere dimenticati». Si sono quindi alternati ai relatori, animando l’evento, i bravi interpreti del Contemporary Vocal Ensemble appartenenti al Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara.