“Se distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà”

«Se distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà». Così ieri Papa Francesco, nel corso della catechesi pronunciata durante l’udienza generale in piazza San Pietro davanti a 50 mila fedeli, ha spiegato la necessità, per l’uomo, di custodire il creato, che è un dono di Dio e non una nostra proprietà.
Al termine della catechesi, ha quindi raccontato un aneddoto personale: «Una volta ero in campagna – racconta il Pontefice ai fedeli – e ho sentito un detto di una persona semplice, alla quale piacevano tanto i fiori e lui custodiva questi fiori. Mi ha detto: “Dobbiamo custodire le cose belle che Dio ci ha dato. Il creato è per noi, perché ne approfittiamo bene, non per sfruttarlo, ma per custodirlo. Dio perdona sempre, noi, uomini e donne, perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci ti distruggerà”. Questo ci deve far pensare: chiediamo al Signore, il dono della scienza per capire bene che il creato è il dono più bello di Dio».
Con questi termini, il Papa ha dunque spiegato un altro importante dono dello Spirito Santo, come quello della scienza: «Il dono della scienza – spiega il Santo Padre – ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati, il primo dei quali è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine».
Il secondo atteggiamento sbagliato, a detta di Papa Bergoglio -, è rappresentato dalla tentazione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre attese: «Ma – aggiunge Papa Francesco – vorrei soffermarmi sul primo atteggiamento sbagliato: bisogna custodire il creato, non padroneggiarci del creato. Il creato è il regalo di Dio a noi. Noi siamo i custodi del creato, ma quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno dell’amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio: “Non mi piace”. Che cosa piace a te? Me stesso, e quello è il peccato. Custodire il creato è custodire il dono di Dio, è dire “non distruggerò mai il creato”».
E nel creato, un ruolo primario è appunto stato affidato agli uomini: «Agli occhi di Dio – conclude il Papa, a margine dell’udienza – noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona della creazione. “Ma, padre, ci sono gli angeli” – la possibile obiezione -: no – la risponde il Papa – noi siamo più degli angeli. Ci vuole bene il Signore, dobbiamo ringraziarlo per questo».