Il sindaco? “Un mediatore tra i bisogni della gente”
«Il sindaco, in mezzo alla gente. Non si capisce un sindaco che non sia lì, perché lui è un mediatore, un mediatore in mezzo ai bisogni della gente». Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo sabato in udienza i rappresentanti dell’Anci: l’associazione nazionale Comuni d’Italia.
Il Papa ha esordito ringraziando il sindaco di Torino, Piero Fassino, per aver nominato il cardinale Pellegrino, al quale è molto grato: «Nel dopoguerra – ricorda il Santo Padre – è stato lui ad aiutare la mia famiglia a trovare lavoro. È un bel gesto, il suo: far ricordare questi uomini di Chiesa, questi uomini e queste donne di Chiesa – parroci, suore, laici – che sapevano camminare con il loro popolo, all’interno del popolo e con il popolo. E un po’ l’identità del sindaco è questa! Con tutti quelli che si rivolgono al sindaco, povero sindaco, finisce accasciato da tante cose… Ma questo è il lavoro del sindaco, la vostra spiritualità. Io la penso un po’ alla fine della giornata, e vi parlerei della stanchezza del sindaco, quando dopo una giornata torna a casa con tante cose che non sono state risolte. Alcune sì, ma tante no».
Per il primo cittadino, secondo il Pontefice, il pericolo è diventare un sindaco non mediatore, ma intermediario: «L’intermediario – spiega Papa Bergoglio – sfrutta le necessità delle parti e prende una parte per sé, come quello che ha un negozio piccolo e uno che gli fornisce e prende di qua e prende di là e quel sindaco, se esiste, non sa cosa è fare il sindaco. Mediatore, invece, è colui che paga con la sua vita per l’unità del suo popolo, per il benessere del suo popolo, per portare avanti le diverse soluzioni dei bisogni del suo popolo. Dopo il tempo dedicato a fare il sindaco, quest’uomo, questa donna finiscono stanco, stanca, con la voglia di riposarsi un po’, ma con il cuore pieno d’amore perché ha fatto il mediatore».
Quindi l’augurio del Papa: «Siate mediatori – auspica Papa Francesco – in mezzo al popolo, per fare l’unità, per fare la pace, per risolvere i problemi e anche risolvere i bisogni del popolo. Gesù non era sindaco, ma per i sindaci può essere di aiuto una icona. Gesù quando era in mezzo alla folla, la folla lo spingeva al punto – dice il Vangelo – da non poter quasi respirare. Così dev’essere il sindaco – conclude – con la sua gente, con lui, con lei, perché questo significa che il popolo, come con Gesù, lo cerca perché lui sa rispondere. Vi auguro questo. Stanchezza, in mezzo al vostro popolo, e che la gente vi cerchi perché sa che voi sempre rispondete bene».