L’Europa chiede vera parità salariale uomo-donna

In occasione dell’odierna Giornata internazionale della donna, la Commissione europea ha elaborato una raccomandazione rivolta agli Stati membri, affinché migliorino la trasparenza retributiva di uomini e donne allo scopo di colmare il divario di genere in questo campo. Infatti a livello europeo si calcola che il differenziale retributivo, la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne nell’intera economia, è rimasto quasi immutato negli ultimi anni restando fermo al 16,4%.
L’Esecutivo europeo, dunque, raccomanda agli Stati di aumentare la trasparenza mediante una gamma di misure: diritto dei lavoratori di accedere alle informazioni salariali, relazioni aziendali, audit salariali nelle grandi imprese, parità retributiva in sede di contrattazione collettiva. Gli Stati dovrebbero poi riferire alla Commissione entro il 2015 sulle misure adottate: «L’Europa – ricorda afferma Viviane Reding, commissaria europea alla giustizia – ha promosso la parità di genere fin dal 1957. Dal principio della parità delle retribuzioni fino ai diritti sul luogo di lavoro, possiamo essere fieri dei progressi realizzati in Europa. Ma, non possiamo fermarci. In Europa la parità delle retribuzioni non è ancora una realtà, per questo chiediamo una maggiore trasparenza salariale. Se le imprese rispettassero davvero il principio di pari retribuzione a pari lavoro, non dovrebbero aver nulla da nascondere».