“Gesù è paziente, sa aspettare: ci aspetta sempre”
«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Ieri nella catechesi pronunciata all’interno del consueto Angelus domenicale, Papa Francesco è partito da questo verso del Vangelo di Giovanni per commentarlo: «In queste parole – spiega il Papa -, che non finiscono mai di meravigliarci, c’è tutto il Cristianesimo! Dio si è fatto mortale, fragile come noi, ha condiviso la nostra condizione umana, eccetto il peccato, ma ha preso su di Lui i nostri, come se fossero propri. È entrato nella nostra storia, è diventato pienamente Dio-con-noi!
La nascita di Gesù, allora, ci mostra che Dio ha voluto unirsi ad ogni uomo e ogni donna, ad ognuno di noi, per comunicarci la sua vita e la sua gioia. Il Natale – prosegue – ci rivela l’amore immenso di Dio per l’umanità. Da qui deriva anche l’entusiasmo, la speranza di noi cristiani, che nella nostra povertà sappiamo di essere amati da Dio. Con la nascita di Gesù è nato un mondo nuovo, ma anche un mondo che può essere sempre rinnovato: Dio è sempre presente a suscitare uomini nuovi, a purificare il mondo dal peccato che lo invecchia, dal peccato che e lo corrompe. Per quanto la storia umana e quella personale di ciascuno di noi possa essere segnata dalle difficoltà e dalle debolezze, la fede nell’Incarnazione ci dice che Dio è solidale con l’uomo e con la sua storia.
Questa prossimità di Dio all’uomo, ad ogni uomo, ad ognuno di noi è un dono che non tramonta mai! Nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio – rileva ancora il Santo Padre – c’è anche un aspetto legato alla libertà umana, alla libertà di ciascuno di noi che siamo peccatori e bisognosi di misericordia, ma che tante volte preferiamo rimanere nella chiusura dei nostri errori e nell’angoscia dei nostri peccati. Ma Gesù è paziente. Gesù sa aspettare. Ci aspetta sempre: questo è un messaggio di speranza, un messaggio di salvezza, antico e sempre nuovo. E noi siamo chiamati a testimoniare con gioia questo messaggio del Vangelo della vita, del Vangelo della luce, della speranza e dell’amore. Perché il messaggio di Gesù è questo: vita, luce, speranza, amore».
Il Papa all’Angelus, inoltre, di fronte ai tanti pellegrini presenti in Piazza San Pietro nonostante il maltempo, e nel clima di gioia tipico di questo tempo natalizio, ha annunciato che dal 24 al 26 maggio prossimi, a Dio piacendo, compirà un pellegrinaggio in Terra Santa. Papa Francesco, dunque, compirà in Terra Santa il secondo viaggio internazionale del suo pontificato: «Scopo principale – ha detto – è commemorare lo storico incontro tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora, che avvenne il 5 gennaio di 50 anni fa. Le tappe saranno tre: Amman, Betlemme e Gerusalemme. Tre giorni. Presso il Santo Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio, che sarà un pellegrinaggio di preghiera».