“Le religioni sono fondamentali per l’inclusione”

«In situazioni di profondi e radicali cambiamenti e in epoche di crisi, la religione è uno strumento di integrazione e costituisce pertanto un elemento fondamentale per avviare percorsi di inclusione». Il ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge ha spiegato così la decisione di organizzare, ieri pomeriggio a Roma presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il primo “Incontro delle religioni per l’integrazione”, il nuovo organismo di confronto voluto dal ministro stesso, al quale hanno partecipato i rappresentanti religiosi delle diverse comunità presenti in Italia: «Le comunità religiose – riflette il ministro Kyenge – rappresentano i luoghi dove i migranti ritrovano il clima del proprio paese ed il conforto della loro fede».
Pertanto, si pongono come mediatori per l‘integrazione. La mia intenzione, se trovo la vostra condivisione, è fare di questa sede un luogo di dibattito periodico in cui confrontarci su proposte, idee, azioni che vedano un diretto coinvolgimento di noi tutti per trovare il miglior percorso in quel cammino di conoscenza e cultura che è l‘integrazione».
L’incontro di ieri si è svolto in un clima di cordiale collaborazione, con la piena approvazione da parte delle comunità religiose partecipanti: «Siamo convinti – sottolinea Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – dell‘importanza che riveste il dialogo tra istituzioni e comunità di fede nella promozione dell‘integrazione, unico viatico verso una società realmente inclusiva».
All’incontro ieri erano presenti la comunità ebraica, cristiana ortodossa, cattolica e anglicana, islamica sunnita e sciita, taoista, sikh, buddista e indù. A rappresentare l’Islam sunnita erano presenti la Coreis (Comunità religiosa islamica) italiana, il Centro islamico culturale d’Italia (Moschea di Roma) e l’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii): «Dopo la positiva prima riunione di oggi – conclude Yahya Pallavicini della Coreis – ci auguriamo che più avanti possano essere messi in programma altri incontri di interesse per le singole identità religiose».