“Risorgeremo con i nostri corpi: non è una bugia”

«La resurrezione avverrà nell’ultimo giorno, alla fine del mondo, ad opera della onnipotenza di Dio, il quale restituirà la vita al nostro corpo, in forza della risurrezione di Gesù. Noi abbiamo speranza nella resurrezione perché Lui ci ha aperto la porta: questa trasformazione, questa trasfigurazione del nostro corpo viene preparata in questa vita dall’incontro con Gesù nei sacramenti, specialmente l’Eucaristia. Come Gesù è risorto con il suo proprio corpo, ma non è ritornato a una vita terrena, così noi risorgeremo con i nostri corpi che saranno trasfigurati in corpi gloriosi, corpi spirituali». Lo ha affermato quest’oggi Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale, dedicata al tema della resurrezione relativamente al rapporto tra la nostra e quella di Cristo, davanti a 30 mila fedeli riuniti in piazza San Pietro.
La catechesi odierna è stata l’ultima di quelle dedicate al Credo, che hanno caratterizzato l’ultima parte dell’Anno della Fede: «La resurrezione dei corpi non è una bugia – spiega il Papa fuori testo -. Il corpo di ciascuno di noi è risonanza di eternità, quindi va sempre rispettato; e soprattutto va rispettata e amata la vita di quanti soffrono, perché sentano la vicinanza del Regno di Dio, di quella condizione di vita eterna verso la quale camminiamo. Siamo in cammino verso la Resurrezione, e questa è la nostra gioia – ha aggiunto a braccio – trovare Gesù, incontrare Gesù, tutti insieme, non in piazza, ma da un’altra parte, gioiosi con Gesù, e questo è il nostro destino. Voi credete che Gesù è vicino? – chiede il Pontefice ai fedeli, nel suo ormai consueto dialogo – : credete o non credete? – incalza, ricevendo un “sì” dalla folla. Se è vero, pensate che ci lasci morire e non ci resusciti? No, lui ci aspetta, perché Lui è Risorto, la forza della sua resurrezione ci resuscita in tutti i momenti».
Ma il nostro cammino verso resurrezione parte fin da ora: «Già in questa vita – sottolinea Papa Francesco – abbiamo in noi una partecipazione alla Risurrezione di Cristo. Se è vero che Gesù ci risusciterà alla fine dei tempi è anche vero che, per un certo aspetto, con Lui già siamo risuscitati. La vita eterna comincia già in questo momento, in tutta la vita camminiamo verso la resurrezione finale. Mediante il battesimo, infatti, siamo inseriti nella morte e risurrezione di Cristo: in attesa dell’ultimo giorno, abbiamo in noi stessi un seme di risurrezione, quale anticipo della risurrezione piena che riceveremo in eredità».
Insomma, a detta del Papa, la nostra risurrezione è strettamente legata a quella di Gesù: «Ricordiamolo sempre – ha ribadito -: siamo discepoli di Colui che è venuto, viene ogni giorno e verrà alla fine. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà, saremmo meno affaticati dal quotidiano, meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla via della salvezza. Una verità, questa, non semplice e tutt’altro che ovvia, perché, vivendo immersi in questo mondo, non è facile comprendere le realtà future. Ma il Vangelo ci illumina: Gesù è venuto tra noi, si è fatto uomo come noi in tutto, eccetto il peccato, ci ha presi con sé nel suo cammino di ritorno al Padre. Egli, il Verbo incarnato, morto per noi e risorto, dona ai suoi discepoli lo Spirito Santo come caparra della piena comunione nel suo Regno glorioso, che attendiamo vigilanti. Questa attesa è la fonte e la ragione della nostra speranza – assicura il Papa -: una speranza che, se coltivata e custodita, diventa luce per illuminare la nostra storia personale e comunitaria».
Giovanni, il contesto di 2 Corinti 5 non parla di risurrezione……
A volte mi chiedo se lei sia serio quando viene a dirmi certe cose o no.
Era una constatazione. il soggetto della risurrezione è in 1° Corinti….. mi sembra cmq di percepire ostilità quando qualcuno espone pensieri differenti dai suoi, Giovanni (vedi il caso di Angela che non conosco)
Il caso che lei menziona è la riprova del contrario, se vuole parlare di ostilità. Non posso tuttavia astenermi dal prendere atto che lei sembra avere una sensibile predilezione per le cause perse. Ciò che non fa stupore, considerando quali tesi “teologiche” cerca di difendere.
Se fosse risorto con il proprio corpo perchè Maria non lo riconobbe nell’ortolano ? e nemmeno Cleopa sulla strada di Emmaus ?
http://www.laporzione.it/2013/04/14/tdp-115/
E soprattutto 2Cor 5, 16.