"I visitatori fraterni - scrive Enzo Bianchi - mi hanno chiesto di restare ancora, anche per portare a compimento lo Statuto della comunità, e così ho continuato a presiedere, ma avvertendo più volte i miei fratelli e le mie sorelle che erano gli ultimi mesi del mio servizio e assentandomi sovente, affinché potessero imparare a continuare a vivere senza la mia guida"
"In Occidente - osserva il cardinale - dobbiamo ricordare che se non abbiamo da affrontare una persecuzione fisica, vi è una non piccola persecuzione morale e in questa forma di persecuzione dobbiamo starci serenamente, prendendone atto, senza alchimie culturali e parolaie, senza paure, o chissà quali rivendicazioni, ma stando in piedi, a testa alta, diritti. Questo deriva direttamente dalla testimonianza di chi testimonia la propria fede, anche a costo del sangue e della propria vita"
"Se litighiamo in famiglia - ammonisce il Papa -, che non finisca la giornata senza fare la pace. In famiglia ci sono tre parole, tre parole da custodire sempre “permesso, grazie, scusa”, perché se nell’ambiente familiare ci sono queste tre parole, la famiglia va bene"
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