“Lasciamo piangere il nostro cuore”
Papa Francesco all’Angelus di ieri, rientrato da Assisi, ha chiesto ai tanti fedeli riuniti in piazza San Pietro di unirsi in una preghiera silenziosa per le vittime del mare a Lampedusa: «Vorrei ricordare assieme a voi le persone che hanno perso la vita a Lampedusa, giovedì scorso. Preghiamo tutti in silenzio per questi fratelli e sorelle nostri: donne, uomini, bambini. Lasciamo piangere il nostro cuore. Preghiamo in silenzio».
Il Papa ha successivamente voluto condividere la gioia per la giornata vissuta venerdì ad Assisi: «Pensate – ha sottolineato il Santo Padre – che era la prima volta che mi recavo ad Assisi ed è stato un grande dono fare questo pellegrinaggio proprio nella festa di san Francesco. Ringrazio il popolo di Assisi per la calda accoglienza: grazie tante!». Quindi ispirato dal Vangelo della domenica, nell’Anno della fede, ha rivolto un’invocazione particolare: «Anche noi come gli apostoli diciamo al Signore Gesù: “Accresci in noi la fede!”. Sì, Signore, la nostra fede è piccola, la nostra fede è debole, fragile, ma te la offriamo così com’è, perché Tu la faccia crescere.
Ripetiamo tutti insieme: Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Che ce la faccia crescere. E la risposta del Signore è che basta avere una fede quanto un granello di senape, cosi piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed è vero! Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne! Pensiamo a certe mamme e papà che affrontano situazioni molto pesanti, o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Persone, che proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno».
Papa Francesco ha quindi rivolto un pensiero al corrente mese di ottobre, dedicato alle missioni: «Pensiamo – ha riflettuto il Pontefice – ai tanti missionari, uomini e donne, che per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni tipo, hanno dato veramente la vita. E questo, ci riguarda tutti: ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, può dare testimonianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza della fede. La fede piccolissima che noi abbiamo, ma che è forte: con quella forza, dare testimonianza di Gesù Cristo. Essere cristiani con la vita! Con la nostra testimonianza. E come attingiamo questa forza? La attingiamo da Dio nella preghiera. La preghiera è il respiro della fede: in un rapporto di fiducia, in un rapporto di amore, non può mancare il dialogo, e la preghiera è il dialogo dell’anima con Dio».
Ma ottobre è anche il mese del Rosario e così Papa Bergoglio ha richiamato in questa prima domenica la tradizionale Supplica alla Madonna di Pompei, Beata Vergine del Santo Rosario: «Ci uniamo spiritualmente – ha affermato il Papa – a questo atto di fiducia nella nostra Madre e riceviamo dalle sue mani la corona del Rosario: il Rosario è una scuola di preghiera, il Rosario è una scuola di fede!».