Pescara si dota del piano di Protezione Civile

È stato presentato ieri il piano di Protezione Civile della città di Pescara, il primo della sua storia, frutto di due anni di intenso lavoro dell’amministrazione comunale che, attraverso i suoi tecnici, ha eseguito una mappatura dell’intera area urbana, focalizzando le sue criticità in base ai possibili scenari di rischio individuando, al tempo stesso, aree di ammassamento e ricovero nonché facilitando l’arrivo e l’operatività dei soccorsi.
Il piano comunale di Protezione Civile, già approvato in giunta ed in Commissione Protezione Civile ma in attesa dell’approvazione definitiva del Consiglio comunale, è da considerarsi un documento di prevenzione strategico: «Se non fosse che in città – ha esordito Berardino Fiorilli, assessore comunale alla Protezione Civile – ci sia una sensibilità diversa, dato che l’urbanistica interessa di più, il piano di Protezione Civile supererebbe il piano regolatore sul piano dell’importanza. Sono molto contento di aver firmato questo provvedimento che, in caso di emergenza, conferirà ai soccorritori tutti gli strumenti per intervenire autonomamente e guadagnando tempo».
Dal rischio sismico a quello idrogeologico, passando per quello aereo e ferroviario: nessun eventuale scenario calamitoso è stato tralasciato essendo Pescara una città complessa dal punto di vista territoriale, caratterizzata com’è dalla presenza del mare, del fiume, di un aeroporto e di una stazione ferroviaria: «Ad esempio – ha spiegato il geologo Lorenzo Ballone, progettista del piano -, in caso di terremoto sappiamo già che la fascia costiera, fino al tracciato ferroviario, corre più rischi di subire danni alle strutture rispetto alla fascia collinare, a causa della composizione sabbiosa del sottosuolo. Oppure, in caso di esondazione del fiume Pescara, possiamo già delimitare tra via Raiale, il ponte “Capacchietti” ed il ponte di ferro l’area critica. Ma oltre che su Pescara, abbiamo raccolto dati anche sulla popolazione censita all’anagrafe e alla Asl: la cittadinanza deve essere un elemento attivo e consapevole dei rischi».
Infatti, del piano verrà realizzata una copia semplificata da diffondere ai residenti, cosicché possano informarsi. Entrando poi nel merito del documento, in base ai quartieri, distingue diverse aree. Le aree verdi, in totale 38, saranno svariati piazzali che accoglieranno la popolazione in attesa, nei primi momenti dell’emergenza. Le aree rosse, in totale 10, saranno invece destinate ad ospitare campi di accoglienza e tendopoli presso la zona retrostante “Le Naiadi”, lo stadio di Zanni, la scuola primaria di via Cavour, il campo sportivo dei Gesuiti, il campo Rampigna, le aree adiacenti al Teatro D’Annunzio ed i campi sportivi “Donati” e “San Marco”.
Cinque aree gialle, saranno destinate ai soccorsi e infine due aree nere, in prossimità dei cimiteri, serviranno a disporre eventuali cadaveri: «Forti delle esperienze accumulate – ha concluso Angelo Ferri, responsabile comunale del volontariato di Protezione Civile – abbiamo elaborato un piano all’avanguardia nazionale, mettendo i cittadini nelle migliori condizioni di affrontare i vari rischi».