Catignano: riaperta la chiesa di San Giovanni Battista
A quattro anni dal terribile sisma aquilano che l’ha gravemente lesionata, lo scorso giovedì anche la parrocchia di San Giovanni Battista di Catignano, risalente al 1795, è tornata a riaprire le proprie porte tornando ad accogliere la comunità catignanese, finora costretta a riunirsi nella vicina chiesa della Madonna delle Grazie: «Quello per noi – ha spiegato padre Tony Pannikodu, parroco di San Giovanni Battista – è stato un giorno di grandi emozioni e di grande gioia condivisa da tutta la comunità che è intervenuta per riaprire la parrocchia».
Sono stati così in centinaia i fedeli accorsi alla celebrazione eucaristica di riapertura, presieduta da monsignor Tommaso Valentinetti: «Questa riapertura – ha commentato con soddisfazione l’arcivescovo di Pescara-Penne – premia la lunga attesa dei parrocchiani, che vedono riaperta la loro parrocchia grazie ad uno sforzo collettivo». Infatti per finanziare i lavori di ristrutturazione, del costo complessivo di 463 mila euro, i parrocchiani hanno contribuito versando un euro al giorno per un anno: «In questo modo – ha precisato Padre Tony Pannikodu – siamo riusciti a raccogliere una quota di 109 mila euro».
La parte restante è stata invece finanziata dai fondi della Protezione Civile e della Conferenza episcopale italiana. Del resto, le lesioni strutturali riportare erano gravi e hanno riguardato specialmente la cupola sovrastante la chiesa, sulla cui sommità si era aperto uno squarcio. Inoltre, internamente, tutte le mura sono state ridipinte ed esternamente ripulite. L’intera opera di ristrutturazione comunque, è stata resa possibile solo grazie all’impegno costante della Curia pescarese: «Nonostante le peripezie vissute – ha spiegato don Francesco Santuccione – amministratore parrocchiale di San Giovanni Battista – e le tante chiamate di sollecito alla Soprintendenza dei Beni archeologici, alla fine siamo riusciti a riconsegnare la parrocchia alla sua comunità che lo merita. E domenica ci sarà l’apertura effettiva, quando verrà amministrato il sacramento della Prima Comunione».