"Che siano la carità e la nonviolenza - auspica il Santo Padre - a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme!"
Il testo, 60 pagine, in continuità con l’Instrumentum laboris, ha come icona di riferimento l’episodio dei discepoli di Emmaus, ed è distinto in tre parti che vengono scandite da questo episodio. La prima parte è intitolata “Camminava con loro” (Lc 24,15) e cerca di illuminare ciò che i Padri sinodali hanno riconosciuto del contesto in cui i giovani sono inseriti, evidenziandone i punti di forza e le sfide. La seconda parte, “Si aprirono loro gli occhi” (Lc 24,31), è interpretativa e fornisce alcune chiavi di lettura fondamentali del tema sinodale. La terza parte, intitolata “Partirono senza indugio” (Lc 24,33), raccoglie le scelte per una conversione spirituale, pastorale e missionaria
"La solitudine - spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas pescarese -, emerge proprio in festività come questa e noi abbiamo cercato di organizzare quante più attività proprio per farli sentire meno soli possibile"