L’Archeoclub salva i resti di Santa Gerusalemme

I fondi a disposizione per la manutenzione dei monumenti pescaresi mancano, mentre le erbacce che li ricoprono non mancano mai deturpando, ad esempio, i resti sotterranei delle antiche colonne che, tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo, sorreggevano l’antichissima chiesa di Santa Gerusalemme a Pescara Portanuova.
Così ieri mattina, mentre istituzioni e cittadini celebravano la festa di Liberazione in piazza Garibaldi, pochi metri più in là dodici volontari dell’Archeoclub di Pescara e Cepagatti aprivano le teche di plexigass che ricoprono le colonne, rendendole visibili al pubblico, e si calavano nei sotterranei per ripulirle a dovere e riportarle agli antichi splendori. Il tutto, sotto lo sguardo incuriosito del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia affiancato dal capogruppo Pd in Consiglio Comunale Moreno Di Pietrantonio, che ringraziavano i volontari auspicando in una replica dell’iniziativa.
Il team era costituito da esperti, tra i quali gli archeologi Martina Pantaleo, Silvia Mazzotta, Chiara Zuccarini e Valeria Zuccarini, il presidente ed il tesoriere dell’Archeoclub Pescara, Giulio De Collibus e Michele Del Castello, nonché altri volontari della sezione di Cepagatti: «Non essendoci fondi a disposizione dell’amministrazione comunale – ha spiegato Michele Del Castello – siamo stati noi a rivolgerci a loro per compiere i lavori. È un peccato che resti archeologici del genere, che dimostrano quanto la storia di Pescara sia molto più antica di quanto si pensi, restino nascosti». Pescara infatti, con la denominazione di Ostia Aterni, era lo sbocco sull’Adriatico dell’antica Roma e da qui l’imperatore Diocleziano partiva per raggiungere la sua domus di Spalato.
Non solo: «Nei pressi del Ponte D’Annunzio – ha aggiunto Del Castello –, si trova un antico mosaico romano e sul Colle del telegrafo è stato rinvenuto un piatto etrusco. Vorremmo che questi resti fossero recuperati». Intanto l’Archeoclub Pescara, ovviamente a titolo gratuito, sta elaborando una convenzione da sottoporre al Comune per poter proseguire gli interventi di pulizia.