"Il moto primo della conversione - spiega Valentinetti - viene da questa iniziativa di Dio. Lui ci precede sempre, è sempre un passo più avanti di noi per offrirci il suo amore e la sua presenza: a noi il compito di afferrare questo amore e questa presenza"
La presenza del Papa possa «aiutare a ricomprendere – conclude il cardinale Zuppi - la straordinaria ricchezza della Perdonanza, ovvero, l’importanza e la necessità di chiedere perdono e di capire verso chi andare. Nella pandemia, tante volte, l’unica cosa che abbiamo cercato di fare è stato scappare, tentare di farcela da soli, evitare gli altri e i problemi. Invece dobbiamo affrontare il male rendendolo occasione di crescita nel bene e di preparazione di un futuro migliore. Questi sono mesi molto importanti, ricchi di sfide e di piani per preparare il mondo di domani»
"È un bel momento da vivere in famiglia – precisa Federica Lattanzio, presidente dell'associazione Filmiamoci qui – e per i genitori è un’esperienza da poter condividere con i figli, cosa che oggi non accade molto spesso. È un modo per analizzare lo stesso tema, guardandolo due punti di vista differenti"
"Ma pensando a cosa potrebbero significare i monti abbassati e le strade spianate - conclude l’arcivescovo Valentinetti -, considerando che siamo all’inizio dell’Anno santo della Misericordia, credo che potrebbero tradursi nelle opere di misericordia corporali, dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti, e quelle spirituali, consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste e pregare Dio per i vivi e per i morti. Che queste azioni possiamo recuperarle, per farle diventare vie della nostra spiritualità"
"Che questa città - auspica monsignor Tommaso Valentinetti - possa avere tanti piccoli semi d'amore dentro le case, dentro le parrocchie, dentro le storie delle associazioni, dei movimenti. Che si senta palpitare forte questo cuore di Gesù che ama attraverso di noi, di Gesù che vuole che il suo amore raggiunga gli estremi confini della Terra, per preparare quel giorno in cui tornerà nella gloria"
1 Comment on “Ridire la fede nelle periferie nostre”
Condivido pienamente le parole del nostro Vescovo e di Papa Francesco…ma quanto è difficile farlo capire ai sacerdoti delle nostre Parrocchie… Che possibilità abbiamo noi laici di spingere ad una testimonianza di Chiesa “non autoreferenziale” ma “estroversa”, ad una Chiesa che vada nelle “periferie della storia”, nelle “periferie delle città”? Non si può lasciare questo discorso ai singoli individui ma è necessario che tutta la comunità ecclesiale si muova in un certo senso…e io lo trovo molto difficile se la spinta non parte innanzitutto dai nostri Parroci e dai nostri Consigli Pastorali… Elvira
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Condivido pienamente le parole del nostro Vescovo e di Papa Francesco…ma quanto è difficile farlo capire ai sacerdoti delle nostre Parrocchie… Che possibilità abbiamo noi laici di spingere ad una testimonianza di Chiesa “non autoreferenziale” ma “estroversa”, ad una Chiesa che vada nelle “periferie della storia”, nelle “periferie delle città”? Non si può lasciare questo discorso ai singoli individui ma è necessario che tutta la comunità ecclesiale si muova in un certo senso…e io lo trovo molto difficile se la spinta non parte innanzitutto dai nostri Parroci e dai nostri Consigli Pastorali… Elvira