"Il carattere non episodico di questi fenomeni, e talvolta la non pronta e chiara riprovazione di essi, - osserva Galantino - impone una seria riflessione e un comune impegno, finalizzati a elaborare proposte di prevenzione e contrasto efficaci a livello istituzionale, sociale e culturale, auspicando che la riflessione non sia limitata all’ambito nazionale in quanto deve aprirsi a una dimensione più ampia, con particolare attenzione all’orizzonte della Casa europea"
«La nostra chiesa locale – spiega monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne - ha voluto impegnarsi in questo progetto per questi primi 10 anni, appunto, per dare una chiara testimonianza di stabilità, per esserci nel vero senso della parola e per instaurare con la chiesa locale di Sapë un legame saldo. Non volevamo arrivare in Albania come assistenti o volontari, così come non volevamo intervenire con iniziative spot che servissero solo a creare aspettative e illusioni.
"È stato un incontro molto bello e di famiglia - racconta monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei -. Viviamo il tempo dell’ascolto e come sempre il Papa, prima di tutti, ce lo testimonia. Oggi è venuto tra noi vescovi e si è messo in ascolto. Ha ascoltato i vescovi che ponevano delle domande e si è soffermato a lungo nelle risposte. Il Papa è veramente attentissimo alle nostre realtà. In ogni risposta a ciascun vescovo ha citato spesso qualcosa legata alle diocesi. È stato veramente un incontro di famiglia"