"La nostra generazione – osserva Ibrahim, di 17 anni, proveniente dalla Guinea - rischia di perdersi anche quando diventiamo irregolari o clandestini in un Paese di cui conosciamo poco. Succede quando aspettiamo un documento che non arriva, quando aspettiamo mesi prima di ottenere il permesso di soggiorno. Chiediamo protezione e accoglienza, che non significa solo avere un letto dove dormire. Significa accompagnare, informare, aiutare a capire il nuovo contesto, elementi che compiono l’accoglienza nel suo vero senso. Noi tutti dovremmo avere il diritto di esprimerci e di avere una chance nel futuro"
"La Grecia - spiega Chiara Bottazzi, operatrice di Caritas italiana ad Atene e responsabile comunicazione “Arca del Mediterraneo” - è una metafora di queste politiche, emblema del paradosso e della schizofrenia europea. L’Europa è malata e bisogna curarla, noi dobbiamo fare qualcosa per cambiare questa situazione"