"La cosa più bella che un missionario può donare - spiega Padre Daniele Moschetti - è la propria testimonianza di vita e di fede, perché è soltanto questa che poi davvero diventa incarnata nella storia di oggi. Non è quanti soldi abbiamo raccolto, oppure quante azioni abbiamo fatto, ma quanta trasformazione con la nostra testimonianza cristiana, in questo caso tutti perché siamo tutti missionari, ritorna sul territorio, ritorna sulle nostre comunità, nelle nostre famiglie e nelle nostre scelte in un contesto così difficile come quello di oggi"
Quest’anno alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è stata data anche un taglio concreto, con cattolici, avventisti, metodisti e ortodossi che ieri sera, si sono dati appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Pescara centrale per il settimanale appuntamento solidale con i senza fissa dimora, curato dalla Comunità di Sant’Egidio. Una preghiera ecumenica, seguita dalla distribuzione di coperte, viveri e bevande calde ai bisognosi: "Questa volta - sottolinea Roberta Casalini, responsabile pescarese della Comunità di Sant’Egidio - volevamo anche compiere un gesto di carità condivisa stando insieme ai nostri amici senza fissa dimora"
L'inclusione di persone con disabilità nelle aziende – conclude suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale Cei per la pastorale delle persone con disabilità -, favorisce una cultura di diversità e rispetto che arricchisce l’intero ambiente di lavoro, migliorando il clima organizzativo e aumentando la produttività"
"L’auspicio – conclude Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana – sta tutto in quel gesto simbolico compiuto da Papa Francesco, che qualche giorno fa si è recato personalmente dall’ambasciatore russo in Vaticano per chiedere il cessate il fuoco, ma soprattutto il termine di questa guerra. Quest’ultima ha sicuramente dei vincitori e dei vinti dal punto di vista politico-bellico, ma ha sicuramente dalla parte degli sconfitti i più fragili, gli ultimi. Ecco, noi vogliamo pensare proprio ai più deboli, alle persone più in difficoltà"
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