Più protetti dal crimine on line
Internet è diventato parte integrante della nostra società e dell’economia e l’80% dei giovani europei comunica mediante i social network. Ma più crescono le nostre comunicazioni on line, più cresce la cybercriminalità. Con questo presupposto, la Commissione europea si è attivata per la creazione di un Centro europeo per la lotta contro la cybercriminalità, ovvero Ec3, che è stato presentato ieri a Bruxelles.
L’inaugurazione ufficiale è invece fissata per domani all’Aia, dove avrà sede la struttura europea insieme ad Europol. Da fonti della Commissione si evince che l’attività del Centro sarà molto vasta per contrastare, ad esempio, fenomeni quali l’adescamento on line di minori, la vendita di carte di credito falsificate, ogni genere di truffa finanziaria oltre agli attacchi in rete ai siti delle istituzioni pubbliche e delle aziende. Per quanto, pochi di questi crimini vengano segnalati alle polizie e ancora meno trovano soluzione.
Ec3, dunque, aiuterà a identificare le minacce poste dal cybercrimine, a contrastare tali reati, a sostenere le indagini delle autorità nazionali e internazionali contro la criminalità organizzata. Nel mondo, del resto, sono circa un milione le persone che quotidianamente sono vittime di criminalità informatica. In particolare, in base alle stime, le vittime perdono 290 miliardi di euro all’anno a livello mondiale a causa di truffe finanziarie on line. E secondo Eurobarometro, l’Istituto statistico europeo, gli utenti della rete temono truffe o altri danni dall’utilizzo di internet, a tal punto che l’89% dei naviganti non rivela informazioni personali e il 12% dichiara di essere già stato vittima di frode.
Presentando, quindi, il nuovo Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (Ec3), la Commissione dell’Unione europea ha reso noti alcuni dati che hanno fatto da sfondo a questa iniziativa nel campo della sicurezza e della giustizia: «Il Centro – ha spiegato Cecilia Malmström, Commissario europeo agli Affari interni – darà un forte impulso alla capacità dell’Ue di combattere la criminalità informatica e proteggere una rete internet libera, aperta e sicura. I criminali sono intelligenti e veloci nell’utilizzare le nuove tecnologie, Ec3 ci aiuterà a diventare ancora più intelligenti e veloci per prevenire e combattere i reati».
Come detto tra le principali minacce on line che Europol e la Commissione Ue hanno riscontrato, e che intendono combattere, figurano i reati contro le persone come l’adescamento e lo sfruttamento sessuale dei minori, la tratta delle persone, i reati contro il patrimonio, gli attacchi informatici ai siti delle istituzioni e delle imprese: «Nella lotta alla criminalità informatica priva di confini per natura – ha concluso Troels Oerting, capo del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica – e caratterizzata da una grande abilità dei criminali a nascondersi, è necessaria una risposta flessibile e adeguata. Dunque Ec3 (European Cybercrime Centre) è stato istituito per fornire queste competenze in qualità di centro di fusione e di centro di sostegno operativo, investigativo e forense, ma anche grazie alla propria capacità di mobilitare tutte le risorse degli Stati membri dell’Unione necessarie a mitigare e ridurre le minacce provenienti dai criminali informatici».