A Vicoli un presepe vivente… “senza tempo”
Con la sua quarta edizione, ieri sera, il Presepe vivente di Vicoli ha confermato e consolidato il suo successo grazie agli oltre mille visitatori che, sfidando il freddo pungente, sono giunti dall’intera regione per ammirare il borgo medievale di Vicoli vecchio che ha fatto da naturale scenografia alle scene della Natività.
L’evento, promosso dall’amministrazione comunale e organizzato dalla Pro-Loco, ha visto la partecipazione di oltre 100 figuranti, rigorosamente in abito d’epoca, che hanno fedelmente rappresentato la Betlemme di oltre 2 mila anni fa la cui storia è giunta fino ai giorni nostri, grazie alle dettagliate fonti bibliche: «Il presepe vivente – ha spiegato Catia Di Iulio, sindaco di Vicoli – ci permette di far conoscere il nostro piccolo borgo alle tante persone, alle tante famiglie che vengono a visitarlo restandone affascinati a tal punto da ammettere di aver vissuto un’esperienza fuori dal tempo e l’aver provocato questo, per noi, è stata la soddisfazione più grande».
La Natività vicolese, si caratterizza indubbiamente per la sua proprietà di unire la tradizione, con la rappresentazione storica della nascita di Gesù, alla riscoperta degli antichi mestieri e degli strumenti di lavoro della tradizione abruzzese, dal fabbro con la sua forgia al sarto con le sue stoffe, passando per il mugnaio che lavora il mais. Ma il messaggio, quanto mai attuale, che l’edizione 2012 del presepe vivente di Vicoli intendeva consegnare era ben altro: «Abbiamo voluto rappresentare – ha sottolineato il primo cittadino – la Betlemme divisa tra la ricchezza del palazzo reale di Erode, con le lussuriose donne che vi vivevano, e la povertà esterna della città popolata da lebbrosi ed appestati isolati da tutti».
Sequenze, queste ultime, sapientemente intrecciate tra loro e ben ricostruite grazie all’atmosfera ricreata nall’antico borgo vestino, negli ultimi anni ristrutturato e tornato a nuova vita, in grado di offrire con l’antico palazzo baronale e lo storico castello un “set” ideale per ricostruire la Betlemme che fu ai tempi di Gesù. Infatti sono stati proprio i sotterranei del castello ad ospitare la stalla dove san Giuseppe, impersonato da papà Cristian, e Maria, impersonata da mamma Paola, si accamparono per far nascere Gesù eroicamente rappresentato dalla figlia Micaela che, con i suoi pochi mesi, è l’ultima nata a Vicoli. Dietro di loro, ovviamente, il bue e l’asinello a vegliarli sul sottofondo musicale suonato degli zampognari e i visitatori, riscaldati dal vin brulé, rapiti dal del mistero più grande della civiltà umana che torna a rinnovarsi.