“Il bambino non nato è soggetto di diritti”
«Oggi, in tutto il mondo, per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, si parlerà di bambini soldato, di bambini schiavizzati per lavoro, di bambini uccisi dalla guerra… e sono convinto che sia giustissimo parlarne. Ma è altrettanto giusto parlare di altri milioni di bambini, altrettanto deboli e innocenti, straziati nell’aborto o nella ricerca del figlio ad ogni costo. Sono i bambini, esseri umani a tutti gli effetti, concepiti ma ancora non venuti alla luce». Sono queste le parole che Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, ha rilasciato nel corso della presentazione del suo libro “Noi non li dimentichiamo (viaggio tra i bambini non nati per celebrare la Convenzione sui diritti dell‘infanzia)”, avvenuta presso la Camera dei Deputati.
Alla conferenza sono intervenuti anche i presidenti emeriti della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli e se per il primo la dignità la dignità umana va riconosciuta a tutti, prima e dopo la nascita, anche per il secondo la nascita non può essere discrimine dei diritti. Per questo viene ritenuta estremamente interessante l’iniziativa europea “Uno di noi”, che si propone di portare alle istituzioni europee milioni di firme raccolte in tutti i Paesi comunitari, affinché nel diritto europeo sia specificato che l’uomo è soggetto di diritti fin dal concepimento. La conferenza stampa di presentazione del libro si è quindi conclusa con un appello che gli intervenuti hanno rivolto al ministro della Salute, Renato Balduzzi, ed al Governo nel suo insieme.
Infatti Carlo Casini, Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli hanno sollecitato l’Esecutivo a presentare ricorso contro la sentenza che ha condannato l’Italia sul divieto della diagnosi genetica preimpianto contenuta nella legge 40 sulla fecondazione artificiale. La sentenza, emessa lo scorso 28 Agosto, tra l’altro concede al Governo ancora una settimana di tempo, fino al 27 di questo mese, per rivendicare l’autonomia legislativa su questi temi: «Sarebbe altamente significativo – ha concluso Casini – se il ricorso fosse presentato oggi, anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il bambino non nato è a pieno titolo soggetto di diritti e come tali ha diritto a non essere letteralmente fatto a pezzi (spesso con conseguenze fatali) per inseguire il diritto-non-diritto della madre o dei genitori al figlio ad ogni costo ed al figlio sano. È proprio contro questa affermazione del diritto del più forte sul diritto del più debole, che si batte lo spirito e la lettera della Convenzione che viene celebrata in tutto il mondo».