Vicoli: riaperta la chiesa di San Vincenzo
A tre anni dal terribile e famigerato sisma del 6 Aprile 2009 solo ieri si è potuta riaprire la chiesa dedicata a San Vincenzo Ferrer, edificata agli inizi del secolo scorso, a San Vincenzo di Vicoli. Un tempo forse non eccessivamente lungo visti i danni e le ferite non solo materiali e ben più gravi lasciate dal terremoto, ma si è trattato comunque di un tempo troppo lungo per una piccola comunità, residente in una frazione, che vede in quella sua chiesetta l’unica istituzione, l’unico punto di riferimento che da ieri finalmente è tornato a disposizione.
Un risultato desiderato e raggiunto grazie alla volontà dei vicolesi che da soli hanno raccolto i fondi necessari per compiere i lavori di ristrutturazione, eseguiti a loro volta da un’impresa locale. Un impegno, quest’ultimo, premiato dalla presenza dell’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, che ieri mattina è intervenuto personalmente per la cerimonia di riapertura della chiesetta, presiedendo una Santa Messa, concelebrata con il parroco di Vicoli, Padre Alex Bijumon: «Questo giorno – ha riflettuto monsignor Valentinetti – ha un grande significato per questa piccola comunità che vuole sentirsi unita attorno ai principi della fede, alla tradizione dell’essere credenti cristiani avendo voluto fortemente la riapertura di questa bella chiesa e noi siamo stati ben felici di essere venuti qui ad inaugurare nuovamente questa bella chiesetta».
Durante la celebrazione eucaristica era palpabile la soddisfazione dei fedeli, giunti anche da fuori per partecipare alla riapertura del caratteristico luogo di culto, la cui conoscenza e venerazione si estende ben oltre il territorio comunale di Vicoli. Una soddisfazione tradotta concretamente da una nota diffusa dall’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Catia Di Iulio: «Ringraziamo il nostro arcivescovo – ha spiegato il portavoce del sindaco – che in ogni occasione onora il popolo di Vicoli. Per noi questo è un giorno importantissimo perché, a tre anni dal terremoto, siamo riusciti al ricelebrare la Santa Messa in questa chiesa a cui siamo particolarmente legati».
Infine, l’evento di ieri ha fornito comunque un utile spunto di riflessione per fare il punto della situazione sulle tante altre comunità parrocchiali pescaresi ancora orfane delle proprie chiese, completamente o parzialmente inagibili, ma comunque ancora ferme a quel 6 Aprile 2009 in attesa che le istituzioni si ricordino di loro, anche in tempi di crisi. Il caso più emblematico, ad esempio, può essere quello della parrocchia della Beata Vergine Maria delle Grazie di Torre de’ Passeri i cui fedeli, la domenica, vanno ancora a messa sotto un tendone: «La ricostruzione – ha confermato il presule – va a rilento, ma speriamo con calma e pazienza di avere le forza e i contributi necessari per riaprire tutte le chiese che sono chiuse del tutto o comunque agibili solo previa il mantenimento di un castello di protezione».