Un sit-in per fermare il cementificio

Armati di cartelli e apposite mascherine, ieri mattina, cittadini, WWF Abruzzo ed altre associazioni ambientaliste hanno dato vita ad un sit-in, davanti l’ingresso della Direzione generale della Asl di Pescara, come segno della recrudescenza della protesta veemente contro quell’Autorizzazione integrata ambientale che se rilasciata, a seguito dei pareri della stessa Asl e della Regione Abruzzo, allungherebbe la vita del cementificio di via Raiale.
Un impianto che i manifestanti chiamano ormai “cementinceneritore”, dopo la sconvolgente scoperta della documentazione inerente la precedente autorizzazione rimasta sotto silenzio, rilasciata nel 2008, la quale autorizzava l’impianto di proprietà della società “Sacci” anche ad incenerire materiali quali ceneri pesanti da incenerimento, ceneri della combustione di biomasse, oli sintetici, farine animali, oli minerali isolanti pneumatici e molto altro, diffondendo nell’aria, in pieno centro abitato, 158 mila tonnellate di rifiuti: «La Asl – ha accusato Augusto De Sanctis, del WWF Abruzzo – dovrebbe tutelare i cittadini, informandoli sul loro stato di salute e su quello che seguirebbe l’eventuale rilascio dell’autorizzazione».
Insomma, ad irritare maggiormente i comitati è la totale assenza di comunicazione da parte degli enti preposti, con i dati reperiti grazie all’esclusivo supporto del Comune il quale, come membro della Conferenza dei servizi, ha già espresso parere negativo sulla permanenza del cementificio, sperando in una delocalizzazione con l’appoggio già incassato delle amministrazioni comunali delle adiacenti Spoltore e San Giovanni Teatino:«D’ora in poi – ha assicurato Isabella Del Trecco, assessore comunale all’Ambiente, presente al sit-in al fianco dei manifestanti – ci impegneremo a dialogare con tutti gli enti competenti, Provincia, Regione, Arta, Governo e, se necessario, anche l’Europa in modo da trovare le risorse ed i siti per delocalizzare il cementificio».
Nel frattempo, la rabbia di cittadini ed ambientalisti cresce nei confronti degli enti che si mantengono reticenti, temendo per la salute:«L’Abruzzo – ha polemizzato De Sanctis –, per la sua conformazione e la genesi di chi vi risiede, è meno predisposta all’insorgenza di tumori confermata dal -20% registrato rispetto la media nazionale. Eppure a Pescara il tasso risulta pari al +20/30%. Se questo accade, ci sarà pure un motivo?». E domani, alle ore 18, sarà ancora protesta con una fiaccolata che da piazza Alessandrini raggiungerà il cementificio.