La Santa Messa da Pescara nel mondo
Per un giorno, quello di ieri, Pescara è divenuta la culla della cristianità mondiale ospitando la consueta trasmissione domenicale, in diretta mondovisione, della Santa Messa su Raiuno presieduta dall’arcivescovo Valentinetti, che ha permesso di mostrare al mondo le meraviglie della chiesa dello Spirito Santo a cinquant’anni dalla sua consacrazione, in quel 30 Settembre 1962, nei giorni in cui si apriva il Concilio Vaticano II. E nel segno dell’attualità, cinquant’anni dopo, è stata proprio la diretta pescarese a dare il via alle celebrazioni con le quali la Chiesa universale ricorderà l’anniversario.
E ancora nel segno dell’attualità, questa volta locale, la diretta televisiva (ancora visibile dal sito web http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f79a913b-0c9c-449c-a53b-0ab6dea06684.html) si è aperta proprio con le immagini del fiume Pescara, risalito da una telecamera che non ha potuto fare a meno di indugiare sulle decine di pescherecci ancorati nel Porto canale a causa dell’insabbiamento dei fondali, del mancato dragaggio. Una questione assai dolorosa, visto il futuro incerto delle 300 famiglie di pescatori rimasti da mesi senza lavoro, una vertenza sulla quale la stessa televisione di Stato ha invitato a riflettere per poi intervenire, attraverso la calda voce narrante delle Sante Messe Rai Franca Salerno, dando soluzione al problema: «Una soluzione – ha sottolineato la speaker Rai, con un gioco di parole –, ancora bloccata in alto mare, che non riesce ad andare in porto. È questo uno dei vari disagi che feriscono il nostro tempo, recando sofferenza e tante incomprensioni».
Quindi le telecamere hanno mostrato la “Nave di Cascella”, il Ponte del mare fino ad accompagnare virtualmente i telespettatori dentro la chiesa dello Spirito Santo, facendo loro ammirare le raffinate linee dell’architetto Marcello Piacentini e i pregevoli mosaici di Guido Veroi. Quindi l’ingresso dei celebranti, il parroco don Giorgio Campili, il suo predecessore don Camillo Smigliani, il primo vice parroco don Giuseppe Scarpone e il Rettore del Seminario regionale di Chieti don Gino Cilli, guidati da monsignor Tommaso Valentinetti che ha solennemente aperto le funzione liturgica, sullo sfondo dei canti interpretati dal coro diocesano del Movimento Pro Sanctitate diretto da Roberta Fioravanti.
Al centro della celebrazione, ovviamente, la parola di Dio, il Vangelo di Marco incentrato sul tema dello scandalo arrecato dall’uomo, preceduto dalla lettera di San Giacomo apostolo la quale, con un tempismo perfetto ed un’attualità disarmante, ha raccontato gli sprechi e l’opulenza di pochi e la sofferenza e la povertà di tutti gli altri sfruttati nel lavoro, malpagati e soggiogati da quei pochi ricchi:”Le proteste dei mietitori – si legge nella lettera – sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente”. Una piaga sociale, quest’ultima, evidentemente presente 2 mila anni fa come oggi, sottolineata nell’omelia: «La coerenza all’ascolto della Parola – ha ammonito il presule – all’annuncio porta a dire che dobbiamo essere tutti capaci di una testimonianza cristiana sempre più attenta agli ultimi e ai poveri, coloro che non hanno niente su cui fondare le loro sicurezze».
Un messaggio che ha colpito i vertici delle istituzioni pubbliche, presenti con il Prefetto Vincenzo D’Antuono, il sindaco Luigi Albore Mascia ed il presidente della Provincia Guerino Testa, nel bel mezzo della crisi economica: «Per quanto si sia celebrata una messa – ha commentato Mascia – non possiamo fare miracoli da soli. Questo è il momento di agire, facendo gioco di squadra con gli imprenditori». Sulla stessa linea anche Testa:«Noi – ha dichiarato il presidente della Provincia -, politici, imprenditori e sindacalisti, dobbiamo essere coesi per trattare al meglio le tante vertenze aperte sui nostri tavoli».
Tornando alla diretta televisiva, comunque, va sottolineata la grande partecipazione di popolo, intervenuto nella chiesa dello Spirito Santo, come è emerso dalle suggestive riprese effettuate dalle telecamere della Squadra Rai Esterna 1 di Napoli: «Tutto è andato nell’armonia liturgica senza alcun problema. – ha confermato don Dino Cecconi, il regista, uno dei quattro sacerdoti italiani delegati dalla Cei alla cura della regia televisiva nella Santa Messa domenicale – Questa chiesa è bella e si presta molto a questo tipo di liturgia, con un abside così ricco disegnato con un taglio moderno, bello e delicato. E anche i tempi televisivi sono stati perfettamente rispettati».
Al termine della funzione, lo stesso monsignor Valentinetti si è detto felice dell’esperienza vissuta, dello spezzare la parola di Dio per tutti i fedeli del mondo, comunque definito un evento normale: «La parola di Dio – ha riflettuto l’arcivescovo di Pescara-Penne – è sempre vera per tutta l’umanità. È vera qui a Pescara, come lo è nel mondo intero. Comunque, ringrazio il Signore per averci dato questo momento». Estremamente soddisfatto, infine, si è mostrato anche il parroco dello Spirito Santo in conclusione del giubileo dei cinquant’anni dalla fondazione della chiesa:«Nei giorni scorsi – ha concluso don Giorgio Campili – ho potuto vedere la chiesa inquadrata attraverso i monitor della regia e l’ho trovata un luogo favoloso, bellissimo e anche dalle riprese televisive si è potuto constatare la bellezza, la ricchezza, la gioiosità, la luce che emana questa chiesa con la sua spiritualità. Del resto, è la chiesa dello Spirito Santo e ho detto tutto».