L’Europa in difesa delle sue lingue
«Il giorno in cui l‘Europa cessasse di parlare tutte le sue numerose lingue sarebbe il giorno in cui l’Europa, come idea, come progetto, finirebbe di esistere». Con queste parole Androulla Vassiliou, Commissario europea per la cultura e il multilinguismo è intervenuta, quest’oggi, in occasione della Giornata europea delle lingue: «Uno degli obiettivi principali dell’Unione – ha sottolineato la Vassiliou – è di collaborare per costruire insieme una società migliore nel pieno rispetto delle differenze. Per questa missione la lingua è essenziale. Se smettessimo di darci la pena di imparare le lingue dei nostri vicini, probabilmente comprenderemmo di meno le loro preoccupazioni».
Anche per questo motivo l’Unione europea a 27 Stati ha assegnato un ruolo essenziale all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue, investendo circa un miliardo di euro l’anno per promuovere le competenze linguistiche specialmente attraverso il programma Erasmus e le iniziative delle scuole. Per questa Giornata europea delle lingue, organizzata in sinergia da Commissione Europea e Consiglio d’Europa, sono state svolte manifestazioni in più città europee, come a Praga, in Repubblica Ceca, dove si è tenuta una sessione di conversazione multilingue, mentre a Sofia ci si è dati appuntamento per un “World cafè”. Infine, una sfida rap multilingue si è tenuta ad Aarhus, in Danimarca, e una serata di poesia in lingua straniera si terrà questa sera a Cardiff, nel Galles. Inoltre, la Commissione europea, per oggi e domani, sta tenendo un proprio evento a Limassol, sull’isola di Cipro, dove oltre 400 delegati si stanno riunendo per cercare modi per migliorare l’apprendimento delle lingue.
Ma non solo perché il Consiglio d’Europa promuove, sempre nell’ambito della giornata, iniziative sul tema dei 27 Paesi membri mediante la campagna “Talk to me”, in collaborazione con il Centro europeo per le lingue moderne di Graz, in Austria: «Gli eventi – hanno spiegato le due istituzioni in una nota congiunta – vogliono soprattutto incoraggiare le persone di tutte le età, nella scuola e al di fuori di essa, ad imparare le lingue e celebrare la diversità culturale e linguistica». Infatti nella sola Unione Europea, di 27 Stati, sono riconosciute 23 lingue ufficiali che diventeranno 24 il prossimo anno con l’adesione della Croazia. A queste, vanno quindi aggiunte circa 60 lingue regionali o minoritarie e più di 175 lingue parlate dai migranti trasferitisi in questi anni nel vecchio continente.