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Verso l’eliminazione delle bombe cluster

Lo conferma il Cluster Munition Report. Solo l’anno scorso sono state distrutte 107 mila munizioni e 17,6 milioni di sub-munizioni

Nell’ultimo anno sono stati compiuti progressi significativi per rendere il mondo più libero dalle bombe cluster. Lo ha confermato il Cluster Munition Report, il rapporto pubblicato annualmente da cinque organizzazioni internazionali impegnate nel disarmo e in particolare contro mine antiuomo e bombe a grappolo, altrimenti dette cluster. Presentata quest’oggi a Londra, l’indagine ha evidenziato che solo nel 2011 sono state distrutte 107 mila munizioni e 17,6 milioni di sub-munizioni immagazzinate in arsenali. Altre operazioni di bonifica hanno inoltre permesso di disattivare 48 mila sub-munizioni inesplose in dieci Stati e due aree.

Più precisamente, le cluster sono contenitori che si aprono a mezz’aria sprigionando in un ampio raggio piccoli ordigni, sub-munizioni, che non sempre esplodono toccando il suolo, rappresentando così una minaccia anche peggiore delle mine anti-uomo per la ripresa della vita in zone di guerra: «Sono ordigni – ha dichiarato all’agenzia di stampa MISNA Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine – che colpiscono soprattutto i civili in maniera indiscriminata, costituendo un serio ostacolo per la vita sociale ed economica delle aree contaminate».

Sempre nel 2011, tra l’altro, tre nuovi Stati tra cui anche l’Italia hanno ratificato la Convenzione di Oslo contro le cluster, e nei primi sei mesi del 2012 altri tre Paesi, Ungheria, Svezia e Svizzera, hanno intrapreso la stessa decisione. Ciononostante, si è appreso dell’esistenza di altre 55 vittime distribuite tra Cambogia, Iraq, Laos, Libano, Sudan e Sahara occidentale: «Il rapporto – ha concluso Laura Cheesman, direttrice della Cluster munition coalition, la coalizione di Ong che riunisce la società civile internazionale su questo fronte – dimostra chiaramente che la Convenzione di Oslo sta raggiungendo l’obiettivo di mettere una fine alle sofferenze causate dalle cluster.

Chiediamo a tutti i paesi che ancora non lo hanno fatto di aderire alla Convenzione. Tutti devono dare il proprio contributo per eliminare questi ordigni così da prevenire conseguenze per i civili durante e dopo i conflitti armati». Al momento sono 111 i Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Oslo, di cui 75 l’hanno già ratificata, ma fra questi non ancora figurano paesi chiave quali Stati Uniti, Russia e Cina.

About Davide De Amicis (4622 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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