"Crediamo - spiega l'arcivescovo Valentinetti - di dover rispondere alle esigenze profonde, che Papa Francesco ci ha indicato nell’enciclica “Laudato si”. Dunque una riflessione sui nuovi stili di vita, prestando molta attenzione alla conduzione di lavori alternativi, che non schiavizzino la persona, e altrettanta attenzione alla festa come momento di riposo, di relazione e accoglienza del Risorto che viene nelle nostre vite"
"Se dovessimo - osserva il Papa -, anche solo per un momento, dimenticare che la misericordia è quello che a Dio piace di più ogni nostro sforzo sarebbe vano, perché diventeremmo schiavi delle nostre istituzioni e delle nostre strutture, per quanto rinnovate possano essere"