La vergogna della Chiesa

Proviamo vergogna, rimorso e chiediamo scusa. Sono queste in sintesi le parole più volte ripetute dal cardinal Marc Ouellet, legato pontificio per la celebrazione del 50° Congresso eucaristico internazionale (Dublino 10-17 giugno). Durante il suo pellegrinaggio a Lough Derg il cardinale ha incontrato un gruppo rappresentativo di vittime di abusi sui minori nella Chiesa. Un incontro durato circa due ore al quale erano presenti uomini e donne, vittime di abuso in ambito ecclesiale e istituzionale, provenienti da diverse parti dell’isola d’Irlanda. Durante l’omelia nella basilica di San Patrick le difficili parole di perdono: «Vengo qui – ha affermato Ouellet – con il preciso intento di cercare il perdono di Dio e delle vittime per il grave peccato di abuso sessuale sui bambini compiuto dai chierici. Abbiamo imparato nel corso degli ultimi decenni quanto dolore e quanta disperazione hanno causato gli abusi alle migliaia di vittime».
Continua il legato pontificio riconoscendo l’incapacità della gestione di situazioni di pedofilia: «Abbiamo imparato – aggiunge commosso – anche che la risposta a questi crimini data da alcune autorità della Chiesa è stata spesso inadeguata e inefficiente per fermare i crimini, nonostante le chiare indicazioni contenute nel Codice di diritto canonico».
Insomma, un altro passo doveroso e indispensabile per non nascondersi dietro il lungo abito ecclesiale e per affrontare lo scandalo assumendosi tutte le responsabilità, unico modo «per impegnarsi a creare un ambiente sicuro».