Cattolici e anglicani in cammino per l’unità

È in visita a Londra il cardinale Kurt Koch, presidente del Consiglio Pontificio per la promozione dell’unità cristiana, ospite dell’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. Una visita, questa, contraddistinta da importanti momenti di dialogo ecumenico, quali il discorso pronunciato ieri dal cardinale nella cattedrale di Canterbury, gli incontri con l’arcivescovo Williams e diversi rappresentanti della Comunione anglicana. Incontri che sono valsi anche l’opportunità di conoscere più da vicino “Alpha course”, un programma di evangelizzazione anglicano di grande successo adottato anche dalla Chiesa Cattolica (Clicca qui per saperne di più sul Corso Alpha).
Così subito dopo aver partecipato, a Dublino, al Simposio teologico del Congresso eucaristico internazionale, il cardinale Koch è partito venerdì alla volta di Londra che lascerà domani sera per rientrare a Roma. L’alto prelato romano è accompagnato da monsignor Mark Langham, membro del Consiglio Pontificio con responsabilità per i rapporti con gli anglicani. La visita del cardinale Koch, è dovuta al suo desiderio di conoscere più profondamente la Comunione Anglicana.
Ieri, ad esempio, nella chiesa anglicana di Holy Trinity a Brompton, Londra, ha incontrato il curato Nicky Gumbel, ideatore del programma “Alpha” che gli ha parlato del successo di questo programma di evangelizzazione in tutto il mondo, anche nella Chiesa Cattolica tanto che i responsabili del corso “Alpha” hanno dato il loro contributo al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione che si terrà a Roma in ottobre: «La nostra divisione – ha riflettuto il presidente del Consiglio Pontificio per la promozione dell’unità cristiana, parlando ai fedeli nella cattedrale di Canterbury – indebolisce e addirittura minaccia la nostra testimonianza».
Il cardinale ha quindi ricordato che in quello stesso luogo, nel 1982, papa Giovanni Paolo II e l’arcivescovo Robert Runcie hanno pregato l’uno accanto all’altro dando così un esempio ed una testimonianza che continua ad ispirare tutti coloro che lavorano per l’unità dei cristiani:«L‘unità che cerchiamo – ha sottolineato il cardinale Koch – si trova solo in Gesù Cristo, pertanto i nostri sforzi ecumenici non si compiono solo a livello umano, ma devono far ambire a partecipare più pienamente e più perfettamente in Cristo. Quando abbiamo l‘unità con Lui, avremo l‘unità con l’altro.
Questo compito non sarà facile e richiederà la rinuncia e il sacrificio anche di cose che ci stanno a cuore. Papa Benedetto XVI, due anni fa, ha sottolineato che il percorso di unità esige fedeltà alla parola di verità, che richiede che ci liberiamo dalla conformità allo spirito del tempo. Tale testimonianza può sembrare un sacrificio, anche una forma di martirio, ma come mostrano gli stessi martiri, tale rinuncia ci apre alla volontà liberatrice e creatrice di Dio». La riflessione del porporato si è infine conclusa con l’esortazione a non avere paura di mettere da parte tutto ciò che nuoce alla predicazione del Vangelo vero.
Il titolo dovrebbe essere corretto (scusate se mi permetto)
‘Anglicani in cammino verso l’unita con la Chiesa Cattolica’.
Noi Cattolici dovremmo evangelizzare e gli altri dovrebbero convertirsi.
Ave Maria+