"Sui tumuli di terra che li ricoprono - ricorda l'ex magistrato antimafia -, dobbiamo inginocchiarci e promettere di fare tutto il possibile per continuare la loro opera, per cambiare, per rendere migliore questa nostra Italia a cui troppe volte non diamo l’amore che merita"
"Anche oggi, fratelli e sorelle - riflette il Papa -, i poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi. Ma, se il nostro cuore è ovattato e indifferente, non riusciamo a sentire il loro flebile grido di dolore, a piangere con loro e per loro, a vedere quanta solitudine e angoscia si nascondono anche negli angoli dimenticati delle nostre città. Bisogna andare agli angoli delle città, questi angoli nascosti, oscuri: lì si vede tanta miseria e tanto dolore e tanta povertà scartata"
"Desideriamo chiedere al Signore - affermano monsignor Claudio Cipolla e fra Antonio Ramina - che ancora oggi possano innalzarsi tante voci come quella di Antonio. Non smaniose di esibirsi o di avere ragione, ma animate dall’intimo desiderio di consolare, benedire, sostenere passi vacillanti, ridestare sogni di pace"
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