Annunciare il Vangelo sull’esempio dei martiri

“Amando fino alla fine”. Questo è il titolo con cui la Chiesa ieri, nel giorno del trentesimo anniversario dell’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador monsignor Oscar Romero, ha celebrato la memoria dei missionari martiri con una giornata di preghiera e digiuno. Del resto il tema dell’uccisione dei missionari cristiani nel mondo, almeno mille dal 1980 al 2011, resta sempre di stretta attualità.
Un evento che l’arcidiocesi di Pescara-Penne ha voluto condividere richiamando i fedeli, giovedì pomeriggio presso la parrocchia di Sant’Andrea a Pescara, dando luogo ad una suggestiva veglia di preghiera: «Con questa preghiera – ha ricordato l’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti, durante l’omelia – vogliamo ricordare tutti coloro che, nel mondo, danno la vita per l’annuncio del Vangelo, al quale il popolo di Dio deve essere coerente sentendo l’anelito di portarlo fino agli estremi confini del mondo».
Parlando dell’aspetto liturgico, la veglia ha vissuto il suo momento culminante quando un gruppo di giovani ha depositato, alla base di una croce alla quale vi era raffigurato il nostro pianeta, diversi fogli con su scritto i nomi dei missionari deceduti da martiri nel mondo.
Un gesto simbolico toccante, quest’ultimo, che ha permesso ai partecipanti di compiere un’accurata riflessione sul tema delle persecuzioni che ogni giorno i cristiani sono costretti a subire, in svariati Paesi del mondo: «Tutto questo – ha riflettuto don Giampaolo Galeazzi, delegato dell’ufficio Missionario diocesano – ci fa comprendere con quanto zelo i nostri fratelli vivono il Cristianesimo. Un atteggiamento che dovremmo riprendere anche noi che spesso, invece, siamo tiepidi e facilmente influenzabili dal mondo, quando la parabola finale l’abbiamo già conosciuta con Gesù Cristo che il mondo l’ha vinto».