"Cosa portiamo con noi ritornando nella valle della vita quotidiana? - interroga il Papa - Brillare, ascoltare, non temere. Anche noi oggi abbiamo bisogno di qualche lampo di luce per affrontare le oscurità della vita – continua il Papa, parlando a braccio -. Abbiamo bisogno della luce di Gesù, perché Lui è la luce che non si spegne anche di notte. Sempre possiamo andare avanti con la luce del Signore. Diventiamo luminosi non mettendoci sotto i riflettori, quando mostriamo un’immagine perfetta. Possiamo essere forti e vincenti, ma non luminosi. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui"
"Guardando alcuni volti e ascoltando gli interventi – osserva don Rossano Sala, segretario speciale del Sinodo -, posso dire che il Sinodo ha risvegliato gli affetti della Chiesa, a volte ho visto le lacrime negli occhi del Papa. Qualcuno diceva che durante i tre minuti di silenzio i vescovi si sarebbero addormentati. Ho visto invece che casomai dormivano durante i 4 o 5 minuti degli interventi, ma erano svegli nei tre minuti di silenzio. Abbiamo bisogno di tornare a fare silenzio, per svegliarci alle cose vere della vita"
"È bene ricordare - ribadisce il cardinale Bagnasco - che i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso, coscienti che, come ha detto il Papa, non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione"
Per gli anziani e i malati il decreto ha stabilito che queste persone «potranno conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti – ad esempio, le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli -, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita»
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