All’ospedale di Pescara, l’oncologia d’eccellenza

Costituire un polo di Chirurgia Oncologica, con le maggiori specializzazioni richieste, rendendo l’Ospedale Civile di Pescara un polo d’attrazione per l’Abruzzo, e l’intera fascia adriatica da Bologna a Bari, per la cura dei tumori. Un sogno quello cullato dal manager della Asl pescarese Claudio D’Amario, divenuto realtà grazie alla squadra di chirurgia oncologica, presentata ieri presso la direzione sanitaria del nosocomio, con volti emergenti e vecchie glorie della chirurgia italiana: «Lavoravamo da due anni – ha spiegato il direttore generale della Asl di Pescara – su questo progetto che ci consentirà di avere un approccio moderno al problema della neoplasia, da trattare a livello preventivo oltre che medico e chirurgico, che non faccia spaventare il paziente il quale, mostrando uno spirito positivo, contribuisce al 50% alla sua guarigione».
Una squadra, quella pescarese, che non può fare a meno della chirurgia generale, diretta dal professor Giuseppe Colecchia, per poi specializzarsi nella chirurgia toracica, guidata dal professor Achille Lococo, nella chirurgia cervico-facciale all’interno dell’unità di otorinolaringoiatria, con a capo il professor Claudio Caporale, nonché nella chirurgia ginecologica e urologia delle unità operative di Ostetricia e Ginecologia e Urologia, dirette rispettivamente dal professor Maurizio Rosati e dal professor Paolo Pompa. Tutti coordinati dall’esperienza del decano degli oncologi pescaresi, il professor Marco Lombardo: «In un anno – ha sottolineato entusiasta il responsabile del polo oncologico – su 1000 casi analizzati, ne abbiamo discusso circa 600 e ogni paziente è stato accolto, ascoltato e operato al meglio. È il regalo più bello che potevamo fare alla popolazione». Inoltre a Febbraio, come annunciato da Claudio D’Amario, all’interno dell’ospedale aprirà anche un hospice per l’ospitalità e il trattamento dei malati terminali.