"Dietro questo tema - sottolinea Cantelmi - credo vi sia molta sofferenza. È una questione estremamente sensibile che dobbiamo, sì, valutare tenendo sempre al centro il bene della persona, ma anche accogliendo il dolore legato a probabili esperienze passate di discriminazione, dandogli significato"
"In questo modo - spiega la Cei - ogni dubbio può sfociare in una scoperta, ogni dolore può diventare un insegnamento, ogni paura può trasfigurarsi nella più solida speranza. È questo l’orizzonte cui tende il nuovo sito appena pubblicato: una piattaforma di condivisione nella speranza cristiana"
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