"I nostri cari - ricorda Papa Francesco - non sono scomparsi nel buio del nulla: la speranza ci assicura che essi sono nelle mani buone e forti di Dio. L’amore è più forte della morte. Per questo, la strada è far crescere l’amore, renderlo più solido, e l’amore ci custodirà fino al giorno in cui ogni lacrima sarà asciugata, quando non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno"
"Alla pandemia del virus - sottolinea il Papa - vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate
"C'è una discrepanza di percezione - rileva Carla Garlatti, autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza - che i ragazzi hanno del proprio comportamento come singoli e come parte del gruppo di appartenenza. Se oltre il 70%, infatti, dichiara di essere individualmente “abbastanza o molto accogliente” verso i compagni con disabilità, quando si prende in considerazione il carattere inclusivo del gruppo il 58% trova la propria classe poco inclusiva"
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