A Pescara scoperta nuova cellula staminale
L’Ospedale Civile di Pescara, archiviati deficit, tagli e ridimensionamenti e con la benedizione del sub commissario Giovanna Baraldi, torna ad investire sulla ricerca e i primi risultati, in materia di cellule staminali, non si fanno attendere. Si chiama infatti emangioblasto la nuova cellula scoperta dalla dottoressa Anna Berardi, responsabile del laboratorio Cellule Staminali presso il Dipartimento di Medicina Trasfusionale, che segnerà una svolta nell’ambito della medicina rigenerativa: «Questa cellula – ha annunciato la ricercatrice internazionale – appartiene ad una sottopopolazione di cellule staminali, capaci di formare insieme cellule del sangue e cellule endoteliali, quelle che vanno a costituire arterie e vasi sanguigni».
La scoperta, presentata ieri, sarà fondamentale per il trattamento di patologie effettuato mediante cellule staminali che ripareranno tessuti e parti di organi attraversati da vasi sanguigni, come in caso di ischemie ed infarti del miocardio. Inoltre, le nuove cellule contribuiranno in maniera determinante allo studio di terapie per la cura dei tumori:«Studiando queste cellule – ha spiegato la dottoressa Berardi – sarà possibile comprendere il processo engiogenico alla base della formazione di tumori e metastasi. Solo così potremo individuare farmaci in grado di inibire il tumore stesso».
Al grande risultato, gli esperti del laboratorio sperimentale sono giunti testando il comportamento
della cellula dapprima in vitro, quindi in vivo su di un topo immunodeficiente: «Per la cura – precisa il professor Antonio Iacone, direttore del Centro Trasfusionale – c’è ancora strada da fare, ma ci sono le premesse per lo sviluppo di altre ricerche che diano risposte ai nostri pazienti in tempi brevi, avendo concentrato in un unica sede ricerca di base e ricerca applicata».
Ma i progetti dell’ospedale pescarese vanno ben oltre dato che, in due setane, arriverà l’ok dell’Istituto Superiore di Sanità per l’apertura della prima “cell factory” italiana: «A Giugno – progetta Claudio D’Amario, manager della Asl pescarese – dovremo aprire la prima fabbrica italiana di cellule umane, investendo 2 milioni e 500mila euro. Diventeremo un punto di riferimento per l’intera regione».