Messe anticipate: colpa dei marciapiedi rotti
A Settembre, si sa, le giornate si accorciano, la notte scende prima e tutte le parrocchie rivedono gli orari delle messe serali anticipandole, ma nella Cattedrale di San Cetteo, a Pescara, l’abate don Giuseppe Natoli, nel farlo, ha una motivazione in più:«Da giovedì prossimo – ha annunciato il presbitero dall’altare, durante le liturgie di domenica scorsa – anticipiamo l’orario d’inizio delle messe vespertine dalle ore 18:30 alle 18 perché, altrimenti, gli anziani frequentatori della nostra parrocchia rischiano di farsi male, inciampando sui marciapiedi divelti e mai riparati dall’amministrazione comunale, nonostante i ripetuti inviti da noi rivolti»
Insomma, questa volta la giunta comunale guidata dal sindaco Luigi Albore Mascia, non si trova ad affrontare la solita provocazione politica piovuta dai banchi dell’opposizione, ma una critica vera e propria basata su fatti acclarati e, per di più, innescata da un’autorità qual è l’abate della Cattedrale pescarese:«Noi – ha precisato don Giuseppe Natoli – ogni anno, dal 15 Settembre, anticipiamo l’orario delle messe serali, ma quest’anno a maggior ragione perché non possiamo permettere che i nostri anziani si assumano rischi, percorrendo i marciapiedi malridotti delle strade comprese nel territorio della nostra parrocchia».
Parliamo delle tante vie e viali che, a Porta Nuova, collegano viale Marconi a viale D’Annunzio.
Strade che quotidianamente subiscono una grossa mole di traffico, presentando numerose buche e marciapiedi lesionati, con lastre sporgenti, che rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza dei fedeli più longevi:«Addirittura – ha raccontato il parroco di San Cetteo – in un’occasione è stato proprio un mezzo del Comune a rompere il marciapiede, di fronte alla Cattedrale, intervenendo per la manutenzione di un lampione».
E sono proprio i lampioni non funzionanti un’altra problematica ravvisata dalla comunità parrocchiale della Cattedrale, ma non solo perché sotto accusa c’è anche la movida di Pescara vecchia:«Di notte – accusa l’abate Natoli – davanti i nostri locali, è pieno di ragazzi, provenienti dalle vicine via delle Caserme e Corso Manthonè, che bivaccano sporcando e lasciando cartacce e bottiglie che poi, l’indomani, siamo costretti a pulire noi, dato che l’amministrazione comunale interviene saltuariamente». Insomma i parrocchiani, ancora una volta, richiedono l’intervento dell’amministrazione comunale a cui converrà intervenire perché, come dicevano gli antichi, “voce di popolo, voce di Dio”.