Uccisi da freddo e indifferenza

Siamo nel 2011, ma a Pescara si muore ancora di freddo o meglio di indifferenza, quando per un matrimonio finito o per un lavoro perso ci si ritrova a vivere su di una panchina, emarginato da tutti coloro che preferiscono non guardare: oggi si muore anche di questo. Lo ha dimostrato Pavel, uno straniero stroncato dalle rigide temperature registrate nella notte del 19 Dicembre scorso, quando la città adriatica era stretta nella morsa della neve.
Così, per lui e gli altri morti per strada, ieri la Comunità di Sant’Egidio ha dedicato una santa messa presieduta dall’arcivescovo di Pescara, monsignor Tommaso Valentinetti, nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Una funzione che ha visto partecipare oltre un centinaio di senzatetto pescaresi, seduti fra i banchi con il volto scavato dalla sofferenza ma, allo stesso tempo, segnato da quel sorriso di chi, anche nella povertà, trova le motivazioni per vivere. Loro, ieri mattina, pregavano tutti per quegli amici che non ce l’hanno fatta: Emilio, Eliot, Aurel, Marina, Arianna, Gabriel e tanti altri.
Sono stati oltre trenta i clochard morti di stenti e ricordati dai presenti i quali, ascoltando i nomi dei defunti, accendevano un lumino in loro memoria: «Il significato di tutto ciò – ha spiegato Roberta Casalini, responsabile pescarese della Comunità di Sant’Egidio – è voler fare memoria di tutti i nostri amici che sono morti per strada, nella speranza che gli ultimi non verranno dimenticati, anzi saranno i primi nel cuore del Signore». Una messaggio emerso proprio nella domenica in cui il Vangelo di Matteo ricorda di non preoccuparsi del domani, “perché il domani si preoccuperà di se stesso”.
Una parola spezzata attraverso il monito rivolto, da monsignor Valentinetti, alla cittadinanza: «Il Signore non dimentica nessuno – ha affermato il presule nell’omelia – Che dia la grazia a noi di non dimenticarci di nessuno, di non essere troppo preoccupati delle nostre cose, ma di vivere in una logica di condivisione». A fine messa, quindi, i senzatetto presenti hanno condiviso un ricco pranzo con gli amici della Comunità di Sant’Egidio: «Un momento – ha concluso Roberta Casalini – di festa e convivialità, che è voluto essere un pranzo “di famiglia”».