Marcinelle: la tragedia debutta in teatro
La tragedia di Marcinelle, rielaborata nell’intensa piece teatrale “L’uomo-carbone”, debutterà martedì sera, ore 21, al Teatro Massimo di Pescara, portata in scena dalla compagnia “Teatro Sociale”, con la regia di Federica Vicino: «La nostra compagnia – spiega l’artista –, composta da un mix di attori professionisti e giovani talenti, ha come tratto distintivo l’impegno rivolto ai grandi temi sociali e “L’uomo-carbone” nasce proprio sulle ceneri di un altro nostro spettacolo dedicato alle morti bianche».
Fra l’altro, l’evento è realizzato in sinergia con gli studenti del liceo artistico “Bellisario” che hanno elaborato contributi grafici e video. Un binomio, quello fra scuola e teatro, applaudito dalla Provincia di Pescara che patrocinerà l’evento teatrale, un primo grande riconoscimento per la compagnia “Teatro Sociale”, nata nel 2003: «Mi stupisco – ha esclamato Fabrizio Rapposelli, vice presidente della Provincia e assessore alla Cultura – di come in passato non sia stato dato appoggio istituzionale alla compagnia che ben figura, progettando temi sociali con il coinvolgimento dei giovani, con i quali è più semplice fare cultura».
L’opera, dedicata agli abruzzesi caduti nelle miniere di Marcinelle farà riflettere, raccontando la storia di due fratelli, entrambi minatori, le cui vite erano segnate da un destino inesorabile: «Lo spettacolo – riflette Michele Di Mauro, autore dei testi – presenta un tema ancora attuale, perché a 50 anni dalla tragedia, in Italia, si muore ancora di lavoro».
Era infatti l’8 Agosto 1956 quando, alle 8:10 del mattino, nel pozzo numero uno della miniera di carbone belga un ascensore, carico di due vagoncini, interrompe la sua discesa tranciando un cavo d’olio bollente e scatenando un incendio, domato solo ore più tardi, che causerà la morte di 262 minatori, 136 gli italiani deceduti. Fra questi ultimi, a pagare il prezzo più alto, sono stati gli abruzzesi con 61 vittime, tutti emigrati in cerca di lavoro dall’entroterra pescarese: soprattutto da Manoppello, San Valentino e Lettomanoppello.
FOTO : www.grikamilume.com