“Un minore su due guarda porno, uno su due beve alcol abitualmente”
"È richiesto - sottolinea Maria Rita Munizzi, presidente del Moige un grande impegno educativo da parte dei genitori, ma anche maggiore responsabilità da parte di istituzioni, fornitori e società civile"
«Un minore su due guarda immagini porno, uno su due afferma di bere alcolici “abitualmente”, mentre oltre la metà fuma fino a cinque sigarette al giorno, quattro su dieci utilizzano videogiochi non adatti ai minori e, infine, negli ultimi 12 mesi uno su quattro ha giocato d’azzardo». È questa la fotografia scattata dall’indagine “I divieti trasgrediti dai nostri figli”, promossa dal Movimento genitori (Moige) con l‘Università di Roma “La Sapienza” e presentata martedì al Senato.
La ricerca, curata da Anna Maria Giannini (docente della Facoltà di psicologia dell‘Ateneo), ha analizzato i principali comportamenti a rischio tra i minori, definiti “ragazzi con troppe cattive abitudini”, a fronte dei quali gli adulti si rivelano “complici e permissivi”: «Il consumo di bevande alcoliche – si legge nell’indagine – è un fenomeno largamente diffuso tra i giovani – si legge nell’indagine -. Due su tre dichiarano di aver bevuto almeno una volta. La percentuale arriva all‘86,5% tra gli studenti di scuola superiore e, tra questi, 1 su 2 afferma di bere abitualmente o perlomeno in diverse occasioni».
Viene poi definita disarmante la percentuale del 65,6% dei casi, in cui il venditore non ha verificato la maggiore età dell‘acquirente. Preoccupa, quindi, il fatto che il 39,1% dei genitori di ragazzi di scuola superiore non abbia posto alcun veto sul consumo di bevande alcoliche. Secondo la ricerca, tra l’altro, il 40% degli under 18 dichiara di aver provato almeno una sigaretta, il 17,3% degli studenti di scuola superiore di averne fumate almeno un pacchetto al giorno, mentre il 53,2% di studenti di scuola media dichiara di fumarne quotidianamente fino a 5: uno su due all’insaputa dei propri genitori.
La visione di immagini o video porno, che nei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni si attesta al 32%, è quasi raddoppiata presso gli studenti di scuola superiore (58,8%), prevalentemente maschi, i quali ne fruiscono da soli o con amici della stessa età, soprattutto attraverso tablet e telefonino. E come se non bastasse, negli ultimi 12 mesi, tra gli studenti di scuola superiore 1 su 4 ha giocato d’azzardo almeno una volta, mentre tra i più giovani la percentuale scende al 10,3%.
Problematiche, queste ultime, che vanno affrontate con interventi mirati: «È richiesto – sottolinea Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige – un grande impegno educativo da parte dei genitori, ma anche maggiore responsabilità da parte di istituzioni, fornitori e società civile. Nei settori dove esiste una legge, è necessaria la collaborazione di venditori e provider».
Ma devono essere soprattutto i genitori ad agire con decisione, quando occorre, per ottenere risultati tangibili sui proprio figli: «Il “vietato vietare” – avverte il presidente del Moige – è smentito dai dati che evidenziano come nelle famiglie fondate su regole chiare e decisi “no”, i figli siano meno portati a comportamenti a rischio. Noi genitori abbiamo bisogno del contributo di tutti e non possiamo essere lasciati soli in questa importante sfida educativa».